Il Circeo

Il Parco Nazionale del Circeo è un parco situato tra Anzio e Terracina. Esso presenta cinque diversi biomi: la foresta, la duna litoranea, il promontorio, le zone umide e l'isola di Zannone. Riferendoci alla foresta bisogna dire che è caratterizzata prettamente da macchia mediterranea e alberi tipici dei paesaggi costieri quali i pini e le querce da sughero. Inoltre vi sono molte piante che producono bacche le quali attirano moltissimi uccelli in particolari canori. Al contrario il promontorio presenta una vegetazione in particolare di lecci che ricoprono gran parte di esso. Sul promontorio è da ricordare il grande passaggio di falchi durante le due migrazioni, primaverile e autunnale. Ricordiamo particolarmente poiane e falchi pecchiaioli. Sul promontorio nidificano anche varie specie di falchi come gheppi e falchi pellegrini. La duna litoranea presenta un ambiente molto diverso dai due precedenti. Nel campo della flora è da ricordare il ginepro coccolone. La moltitudine di conchiglie presenti sulle dune attirano molti animali come gabbiani, volpi e cornacchie. Le zone umide, molto simili per vegetazione alla duna, presentano molte differenze dal punto di vista della fauna; le zone umide infatti attirano molti uccelli acquatici quali gli aironi, le oche e le anatre di superficie ma anche uccelli canori come canniole e cannareccioni. Per finire l'isola di Zannone, disabitata, rappresenta un punto di sosta per molti uccelli migratori quali tordi e passeriformi tra cui ricordiamo balie e tordi bottacci. Inoltre dall'isola e dalla spiaggia si possono avvistare molti uccelli pelagici comeil gabbiano reale, la sula, le berte e i labbi.

L'oasi WWF di Maccarese

L'oasi WWF di Maccarese si trova nel comune di Fiumicino è occupata da cinque vasche artificiali inizialmente adibite a scopi venatori poi convertite a vasche per acquacoltura senza successo. Oggi rappresentano un buon punto per l'insediamento di fauna e flora tipica degli ambienti umidi. Per quanto riguarda la flora, è costituita in particolar modo da Eucalipti e dal fragmiteto (cannuccia di palude). Questo tipo di fauna attira molti tipi di uccelli. Gli eucalipti per esempio sono adatti a dormitorio dei cormorani e degli aironi, mentre le canne attirano uccelli come forapaglie (tra cui ricordiamo il forapaglie castagnolo), l'usignolo di fiume e le cannaiole. L'acqua invece attira le anatre di superficie come i mestoloni, invece le rive attirano i limicoli, a volte anche rari come il gambecchio frullino e ilo piovanello pettorale, però in genere sono presenti i piri piri piccoli e le pettegole; nell'acqua più alta invece troviamo uccelli come i fenicotteri e i cavalieri d'Italia.

Nelle campagne circostanti è facile vedere le allodole e le cappellacce. Un po' più raro invece è vedere le gru e le cicogne. A pochi chilometri dall'oasi troviamo Passoscuro dove nelle campagne si possono vedere grandi numeri di motacillidi. Anche qui però si registrano specie rarissime come il pigliamosche pettirosso.

Riserva naturale della Marcigliana

La Riserva Naturale Regionale della Marcigliana, è situata nella parte nord del comune di Roma. Il suo perimetro è compreso, approssimativamente, tra il confine con il Comune di Monterotondo (RM) a nord, con il Grande Raccordo Anulare a sud, la via Salaria a ovest e via della Buffalotta a est. La superficie dell’area protetta è di 4.729,00 ha. L'ambiente è costituito principalmente da basse colline arrotondate coltivate a seminativo estensivo o destinate a pascolo, mentre le valli sono ricoperte da vegetazione a macchia: si tratta dei residui di bosco misto di querce (Cerro, Farnia, Roverella e Farnetto). Sono presenti anche numerosi fossi e alcuni specchi d'acqua con vegetazione igrofila, trai quali spicca un boschetto a Populus sp. e Salix sp. posto in una piscina stagionale, di circa 1 ha di superficie. Solo il 2% del territorio della Riserva Naturale risulta essere urbanizzato. Gli autori hanno condotto le ricerche con uscite bimensili da novembre 2012 ad agosto 2013 e, con una minore frequenza, già da gennaio 2011, compiendo anche tre uscite notturne. Lo studio è in una fase preliminare e proseguirà almeno per un altro anno. Sono inoltre state svolte interviste con i guardia parco per raccogliere informazioni indirette sulla presenza di alcune specie.L'avifauna della riserva riscontrata durante la presente ricerca è rappresentata da 97 specie, di queste 52 sono Non Passeriformi (54%) e 45 Passeriformi (46%). Nel presente studio non è stata inserita la Calandrella, segnalata in un precedente studio ma non riconfermata nel presente.Ben 19 (18,7%) specie sono incluse nelle liste europee delle SPEC 1-3, 19 (18,7%) nella Lista Rossa Italiana e 14 (13,1%) in quella Regionale del Lazio. Di particolare interesse il numero di rapaci avvistati, ben 12 di cui 7 nidificanti possibili e 5 presenti nel periodo invernale, trai quali si segnala la nidificazione dell’Albanella minore. Sicuramente da approfondire dato il suo status nel Lazio, il Nibbio bruno, l’Averla piccola e la Averla capirossa. Notevole anche la densità di Strigiformi. La ricchezza specifica e, soprattutto, il rapporto Passeriformi/non Passeriformi dimostrano l'importanza dell’area studiata e di quella delle aree agricolea mosaico per la conservazione delle specie ornitiche a rischio.

Descrizione gentilmente fornitami da Alessio Rivola. Scritta da Alessio Rivola e Alessandro Amman che ringrazio molto.

L'isola di Ventotene

L’isola di Ventotene appartiene all’arcipelago delle Ponziane e insieme alla vicina Santo Stefano, costituisce l’omonima Riserva naturale statale. È di origine vulcanica poichè era parte del cratere di un antico vulcano. L’isola non raggiunge i 3 kilometri in lunghezza ed ha un’ampiezza massima di 800 metri, eppure, nonostante le ridotte dimensione, rappresenta una tappa fondamentale per una miriade di uccelli migratori che arrivano o si dirigono in Africa a seconda dei due periodi migratori. Questo avviene essenzialmente per la posizione geografica, è infatti la prima isola dal Nord Africa dopo molti kilometri di mare aperto, inoltre, quando in primavera le ferule sono cariche di polline e i campi coltivati offrono insetti a volontà, Ventotene diventa un oasi perfetta per rifocillarsi ed in molti casi ripartire per un viaggio ancora lungo. Sull’isola ci nidificano poche specie, la più importante è la Berta maggiore (Calonectris diomedea), mentre sarebbe più facile fare una lista degli uccelli non di passo a Ventotene. A cominciare dai passeriformi come Culbianchi, Sterpazzole, Balie e Tordi ai rapaci diurni come Albanelle e Falchi di palude (Circus), sono le specie più frequenti, ma può passare veramente di tutto. È evidente che i periodi migliori per fare birdwatching a Ventotene sono la primavera e l’inizio dell’autunno, quando inoltre viene aperta una stazione di inanellamento gestita dall’ISPRA. Oltre ad osservazioni continue con il binocolo l’isola offre l’opportunità di visitare il museo della migrazione e gli scavi romani, mentre in tarda serata durante il periodo riproduttivo è molto facile sentire (nella completa oscurità) i lamentosi versi di richiamo delle Berte maggiori di ritorno al nido.


Descrizioni e foto scritte e scattate, gentilmente fornitami da Andrea Pulvirenti che ringrazio.

Culbianco